Donne, Ženske, Woman, Femine: storie e voci di una terra di confine è il progetto promosso dal Gruppo Ermada con il supporto della Regione Fvg sul Bando Didattico.
L’iniziativa propone un percorso educativo finalizzato a promuovere la conoscenza della storia, dell’etnografia e delle identità del Fvg attraverso le esperienze femminili che hanno segnato il territorio ed è rivolta principalmente, seppur non esclusivamente, agli studenti.
Sin dal titolo, in quattro lingue – italiano, sloveno, inglese e friulano, si vuole trasmettere la natura plurilingue e multiculturale della Regione, crocevia di storie, culture, memorie. Il progetto intende coinvolgere scuole, associazioni, enti locali e realtà culturali in un percorso di formazione integrata, in cui storia, memoria e cittadinanza si intrecciano. L’obiettivo è valorizzare il contributo delle donne nella costruzione sociale e culturale del territorio, sviluppando nei giovani una coscienza critica e inclusiva.
La valenza didattica del progetto risiede nella sua struttura partecipativa e intergenerazionale: guidati da operatori e insegnanti, gli studenti si attivano diventando attori della ricerca e della narrazione storica. Accanto agli strumenti classici dello storico – ricerca d’archivio, interviste -, vi sono quelli digitali necessari alla divulgazione – post-produzione di contenuti – che rientrano nelle attività laboratoriali e infine nei contenuti multimediali la cui pubblicazione ai fini progettuali restituisce le voci del passato e, simultaneamente, un prodotto finale agli studenti.
Quattro sono i principali filoni tematici:
Donne friulane nell’Agro Pontino: la migrazione degli anni ’30 sarà indagata dagli studenti del Borgo Hermada con la raccolta di testimonianze e materiali visivi e dagli studenti di Prepotto. La mostra itinerante, ospitata nel Lazio e in Friuli, amplierà la portata educativa del progetto.
Donne del mondo in Fvg: giovani studenti e migranti racconteranno le proprie esperienze attraverso laboratori artistici e culturali promossi dal Collegio del Mondo Unito e da diverse associazioni.
Il progetto parte dal presupposto che la storia delle donne – spesso assente dai racconti ufficiali – sia centrale per comprendere il tessuto sociale regionale.
Le loro vite, segnate da resilienza, migrazioni, lavoro e scelte coraggiose, costituiscono un patrimonio immateriale di grande valore educativo.
Altro presupposto è la volontà di rendere viva la storia dei nostri avi lasciando sullo sfondo i grandi episodi e personaggi della Storia, concentrando lo sguardo sulla vita quotidiana fatta di fatiche, imprevisti e decisioni, ma anche di ricette, usanze, saperi artigianali e racconti orali.
Sono questi elementi che generano una memoria viva e partecipata che è possibile trasmettere oggigiorno in una forma concreta grazie al digitale e che può essere utile a informare i cittadini, renderli più consapevoli sul nostro passato e sul presente, aldilà di preconcetti e credenze accompagnando a una scoperta inaspettata e imprevedibile.
L’approccio didattico è laboratoriale, multidisciplinare e orientato alla partecipazione attiva: gli studenti imparano facendo, attraverso fonti orali, archivi, storytelling e strumenti digitali.
Le storie raccolte, le voci ascoltate, le immagini create e gli spettacoli messi in scena contribuiranno a costruire un patrimonio educativo che parla al presente e guarda al futuro.
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