venerdì 16 maggio 2014

RITORNO AL MONTE HERMADA 2014

Ritorno al Monte Hermada
domenica 18 maggio 2014

Sentieri di Pace
Fogliano - Redipuglia

associazione culturale  <F. ZENOBI>

TRIESTE

www.zenobionline.com   info@zenobionline.com

IL MONTE HERMADA

E LE LINEE DEL MONTE SAMBUCO

Quando nel 1915 l’Italia, rompendo la sua neutralità, dichiarò la guerra all’Austria, mise inconsapevolmente in moto una catena di eventi destinati a trasformare il monte Hermada (q. 323) in un imprendibile baluardo. Eccezionale osservatorio verso la pianura, fu fortificato sin dai primi giorni di guerra con linee di trincee e osservatori blindati che andavano tanto più a moltiplicarsi e rinforzarsi quanto più le offensive dell’esercito italiano si avvicinavano alle sue pendici. Innumerevoli le caverne artificiali scavate nella dura roccia carsica, molte quelle naturali adattate a scopi militari con lavori ancora oggi ben leggibili la cui mole non può che stupire tanto il gitante occasionale quanto lo storico o l’appassionato.
Il settore dell’Hermada - o meglio le sue pendici - è stato il luogo su cui si sono infrante le speranze italiane di raggiungere rapidamente Trieste, l’ultimo baluardo degli imperiali particolarmente nell’anno 1917, durante la decima e dell’undicesima battaglia dell’Isonzo. Anche l’Hermada ha conosciuto l’opera distruttiva dei recuperanti che il mestiere lo facevano per procurarsi di che vivere sia dopo la prima che, in modo minore, dopo la seconda guerra mondiale. Oggi invece su queste quote come altrove ci si muove con intenti diversi,, seguendo i dettami dell’Archeologia della Grande Guerra, l’archeologia dei nonni. Si cercano infatti sul terreno e nelle caverne le tracce dei sistemi organizzati che rendevano quasi possibile vivere nelle situazioni estreme provocate da un fuoco a tamburo o da giorni passati al buio senza sapere se come o quando da quella caverne si sarebbe usciti per andare incontro a un incerto destino. La specificità del monte Hermada è data dal fatto che tutto ciò che si vede, tutto ciò che è rimasto
è esattamente come gli austro-ungarici lo hanno creato, prima di abbandonare queste posizioni per inseguire la III^ Armata durante l’offensiva di Caporetto. Oggi, quando si parla di monte Hermada (Ermada, Querceto o Grmada), si pensa alla sola cima principale: la quota 323.
Ma il monte Hermada è in realtà costituito da una catena di basse colline orientate da sud ovest a nord est, ognuna delle quali è una cima a parte, ben separata dalle altre da solchi vallivi anche di una certa entità. Si possono infatti riconoscere il dosso Petrinia (q. 199) vero e proprio avancorpo del gruppo, il Nad Kokem (monte Cocco q. 280), sede di osservatori blindati resi visitabili dopo anni di duro lavoro da parte del Gruppo Cavità Artificiali del CAI-SAG,, la quota 281 (Vrh Grize), che con il gemello Goljak dominano la moderna ferita inferta a questi luoghi: il solco creato per la posa dell’oleodotto. Ben più vasto era il monte Hermada nella visione dei soldati della grande guerra: nella memorialistica italiana infatti si trova citato come ponte dell’Hermada quello ferroviario dove c’è ora il casello dell’autostrada A4, ben lontano quindi dagli accessi del monte così come noi lo intendiamo. Le escursioni in questi luoghi sono considerate un piacevole diversivo, ma non così la pensava Fritz Weber, ufficiale d’artiglieria, che nei suoi studi
ricordando quei periodi, così si esprime quando la sua batteria viene destinata al Carso:
… apro l’ordine sigillato: dobbiamo prender posizione a Quota 323. C’è solo una quota, che si possa prendere in considerazione, da queste parti, una quota dal nome dolce e nello stesso tempo terrificante: l’Hermada. Ci guardiamo bene dal parlarne…

Distintivo da berretto della 35^ Divione di Fanteria austro-ungarica, in linea sul’Hermada nel 1917





http://www.corosantignazio.it/


LA GIORNATA

Base della giornata la Casa Klarčeva – Ceroglie 13. Al ritorno dalle escursioni i partecipanti potranno gustare i tipici prodotti del Carso allietati dal Coro S. Ignazio di Gorizia e dalla Banda di Aurisina. Sono previste due diverse escursioni con rientri lungo un percorso ad anello; i partecipanti possano vedere e conoscere gli equipaggiamenti degli eserciti austro-ungarico e italiano indossati per l’occasione dai gruppi di rievocazione storica. Presente un book shop con alcuni titoli recenti e non, legati al territorio e alla sua storia.


MODALITA’ E ORARI
Iscrizioni gratuite alle escursioni sul posto
I tempi dei percorsi sono calcolati comprendendo i momenti per le spiegazioni e le letture a tema.
Partenze dalla Casa Klarceva alle ore:
lunghe (tre ore) partenze ore 9 e 11
corte (due ore) partenze ore10 e 12

Escursione breve “Fritz Weber”
Si percorre il sentiero fino al bivio per la Cima Hermada, (Q. 323), salita alla cima e rientro a Ceroglie. Percorso di due ore tutto compreso.
 Escursione lunga “Ludwig Grünbacher”
Si percorre il sentiero fino al bivio per la Cima Hermada, per continuare sul sentiero CAI n. 3. Da qui, con vari saliscendi si raggiunge il Monte Sambuco (q. 213) con le sue trincee dominanti il vallone di Brestovizza-Brestovica. Ritorno lungo un percorso ad anello.

Ogni partecipante deve essere munito di una bottiglia d’acqua, abbigliamento adatto a una escursione sul Carso e calzare un paio di pedule.




LO STATO DELL’ARTE NEL 2014

IL MONTE HERMADA

… la montagna tenebrosa, la bieca favolosa fortezza è oggi una quota amica, silenziosa. Ma predilige i solitari viandanti e soltanto ad essi svela il mistero e l’attesa…
Abramo Schmid
STUDI E GUIDE
Schmid Abramo. Medeazza, in Alpi Giulie, volume 71, 1977
Schmid Abramo, Flondar, in Alpi Giulie, volume 88/1, 1994
Schmid Abramo, Hermada, in Alpi Giulie, volume 89/2, 1995
Sedmak Drago, La cronaca dei paesi ai piedi dell’Hermada, Comune di Duino-Aurisina, 1995.
Enrico Cernigoi Gianluca Volpi, Hermada il regno del silenzio, in Il Territorio, volume 4/5, 1995
Todero Roberto, Fortezza Hermada, Gaspari, Udine, 2000,
Schmid Abramo, Promontorio Bratina nella guerra italo austriaca 1915-18, in Guida Storico Naturalistica al Promontorio Bratina, CAT, Trieste, 2001
Todero Roberto, Fortezza HermadaII^ edizione ampliata, Gaspari, Udine, 2002,
Gherbaz Franco Sgai Claudio Vidonis Flavio, Valorizzazione delle opere di guerra del Monte Hermada, settore Cocco, CAI SAG, Trieste, 2003
Fabi Lucio –Todero Roberto, Andar per Trincee, Transalpina Editrice, Trieste, 2004
AA.VV., Storia natura e speleologia sul Carso di Duino, Gruppo Flondar, Duino, 2005
Marini Dario, Verità e fede sul Monte Hermada, in Alpinismo Gorizianogen-mar. 2005
Marini De Canedolo Dario, Ermada, Gruppo Speleologico Flondar, Duino, 2007

Todero R. Bottazzi F. Cabrera G. Pollanzi P. Scarcia B., Trincee nascoste, Transalpina editrice, Trieste, 2008




BUONA ESCURSIONE A TUTTI

PROLUNGATA LA MOSTRA "VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE I PERCORSI" ALL'AIAT DI SISTIANA

Verrà prolungata fino al 25 maggio la mostra "VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE - I PERCORSIdedicati all'ERMADA e ad altri percorsi della Grande Guerra nella Venezia Giulia, che si è aperta il 30 aprile all'AIAT di SISTIANA. Promossa dal Gruppo Culturale e Sportivo Ajser 2000 e dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis in collaborazione con il Comune di Duino Aurisina all'interno del Progetto promosso dall'Amministrazione comunale di Duino Aurisina " “Sulle tracce della Grande Guerra”cofinanziato dall’UE, PSR 2007-2013 Asse IV Leader, Misura 413, Azione3. 


La mostra, riserva alcune importanti novità, a cominciare da 15 nuovi pannelli didattici riservati ai percorsi della Grande Guerra nella Venezia Giulia.
Dai pannelli relativi al percorso realizzato sul Monte Ermada frutto del lungo lavoro di pulizia e ripristino del Gruppo Cavità dell'Alpina delle Giulie, ai pannelli dedicati al Parco Tematico della Grande Guerra di Monfalcone promosso dall'Amministrazione comunale di Monfalcone e gestito in collaborazione con diverse entità territoriali, a quelli dedicati alla Dolina dei Bersaglieri ed il Monte Sei Busi e per finire a quelli dedicati al Sentiero di PUNTA BRATINA gestito dal Gruppo Speleologico Flondar.
Nuovi pannelli poi dedicati al mondo dei Graffiti della Grande Guerra nella Regione Friuli Venezia Giulia oggetto di un importante progetto  GRAFFITI DI GUERRA  promosso dal Gruppo Storico Friuli Collinare e dal Museo della Grande Guerra di Ragogna.
Tale iniziativa rientra nelle manifestazioni  promosse dal Gruppo ERMADA Flavio Vidonis nel progetto ERMADA 1914 /2014 che vede attualmente anche l'apertura della Sala della Grande Guerra al Castello di DUINO . ( info 3886449114).
Nel corso della giornata del 25 maggio poi,   giornata conclusiva della mostra,  si potrà godere dello SPETTACOLO TEATRALE “TRIESTE – UN UOMO UNA GUERRA” promosso dal Comune di Duino Aurisina in collaborazione con l’Associazione fra le compagnie teatrali triestine “Armonia” e la Provincia di Trieste.

Ma l'Ermada sarà domani oggetto anche di un'altra importante iniziativa sempre inserita all'interno del Progetto comunale “Sulle Tracce della Grande Guerra”, RITORNO ALL'HERMADA 2014. Ideata dall'Associazione ZENOBI e dalla Proloco Fogliano Redipuglia attraverso i Sentieri di PACE, la giornata vedrà la base alla Casa Klarčeva – Ceroglie 13. Al ritorno dalle escursioni i partecipanti potranno gustare i tipici prodotti del Carso allietati dal Coro S. Ignazio di Gorizia e dalla Banda di Aurisina. Sono previste due diverse escursioni con rientri lungo un percorso ad anello; i partecipanti possano vedere e conoscere gli equipaggiamenti degli eserciti austro-ungarico e italiano indossati per l’occasione dai gruppi di rievocazione storica. Presente un book shop con alcuni titoli recenti e non, legati al territorio e alla sua storia. Le iscrizioni alle escursioni sono gratuite sul posto. I tempi dei percorsi sono calcolati comprendendo i momenti per le spiegazioni e le letture a tema. 

Partenze dalla Casa Klarceva alle ore:
lunghe (tre ore) partenze ore 9 e 11
corte (due ore) partenze ore10 e 12
Escursione breve “Fritz Weber”


Si percorre il sentiero fino al bivio per la Cima Hermada, (Q. 323), salita alla cima e rientro a Ceroglie. Percorso di due ore tutto compreso.
Escursione lunga “Ludwig Grünbacher”
Si percorre il sentiero fino al bivio per la Cima Hermada, per continuare sul sentiero CAI n. 3. Da qui, con vari saliscendi si raggiunge il Monte Sambuco (q. 213) con le sue trincee dominanti il vallone di Brestovizza-Brestovica. Ritorno lungo un percorso ad anello.
Ogni partecipante deve essere munito di una bottiglia d’acqua, abbigliamento adatto a una escursione sul Carso e calzare un paio di pedule.


info

IL MONTE HERMADA

E LE LINEE DEL MONTE SAMBUCO

Quando nel 1915 l’Italia, rompendo la sua neutralità, dichiarò la guerra all’Austria, mise inconsapevolmente in moto una catena di eventi destinati a trasformare il monte Hermada (q. 323) in un imprendibile baluardo. Eccezionale osservatorio verso la pianura, fu fortificato sin dai primi giorni di guerra con linee di trincee e osservatori blindati che andavano tanto più a moltiplicarsi e rinforzarsi quanto più le offensive dell’esercito italiano si avvicinavano alle sue pendici. Innumerevoli le caverne artificiali scavate nella dura roccia carsica, molte quelle naturali adattate a scopi militari con lavori ancora oggi ben leggibili la cui mole non può che stupire tanto il gitante occasionale quanto lo storico o l’appassionato. Il settore dell’Hermada - o meglio le sue pendici - è stato il luogo su cui si sono infrante le speranze italiane di raggiungere rapidamente Trieste, l’ultimo baluardo degli imperiali particolarmente nell’anno 1917, durante la decima e dell’undicesima battaglia dell’Isonzo. Anche l’Hermada ha conosciuto l’opera distruttiva dei recuperanti che il mestiere lo facevano per procurarsi di che vivere sia dopo la prima che, in modo minore, dopo la seconda guerra mondiale. Oggi invece su queste quote come altrove ci si muove con intenti diversi,, seguendo i dettami dell’Archeologia della Grande Guerra, l’archeologia dei nonni. Si cercano infatti sul terreno e nelle caverne le tracce dei sistemi organizzati che rendevano quasi possibile vivere nelle situazioni estreme provocate da un fuoco a tamburo o da giorni passati al buio senza sapere se come o quando da quella caverne si sarebbe usciti per andare incontro a un incerto destino. La specificità del monte Hermada è data dal fatto che tutto ciò che si vede, tutto ciò che è rimasto
La strada che oggi come ieri unisce Aurisina-Nabresina alle pendici del Monte Hermada.

è esattamente come gli austro-ungarici lo hanno creato, prima di abbandonare queste posizioni per inseguire la III^ Armata durante l’offensiva di Caporetto. Oggi, quando si parla di monte Hermada (Ermada, Querceto o Grmada), si pensa alla sola cima principale: la quota 323. Ma il monte Hermada è in realtà costituito da una catena di basse colline orientate da sud ovest a nord est, ognuna delle quali è una cima a parte, ben separata dalle altre da solchi vallivi anche di una certa entità. Si possono infatti riconoscere il dosso Petrinia (q. 199) vero e proprio avancorpo del gruppo, il Nad Kokem (monte Cocco q. 280), sede di osservatori blindati resi visitabili dopo anni di duro lavoro da parte del Gruppo Cavità Artificiali del CAI-SAG,, la quota 281 (Vrh Grize), che con il gemello Goljak dominano la moderna ferita inferta a questi luoghi: il solco creato per la posa dell’oleodotto. Ben più vasto era il monte Hermada nella visione dei soldati della grande guerra: nella memorialistica italiana infatti si trova citato come ponte dell’Hermada quello ferroviario dove c’è ora il casello dell’autostrada A4, ben lontano quindi dagli accessi del monte così come noi lo intendiamo. Le escursioni in questi luoghi sono considerate un piacevole diversivo, ma non così la pensava Fritz Weber, ufficiale d’artiglieria, che nei suoi studi ricordando quei periodi, così si esprime quando la sua batteria viene destinata al Carso:

… apro l’ordine sigillato: dobbiamo prender posizione a Quota 323. C’è solo una quota, che si possa prendere in considerazione, da queste parti, una quota dal nome dolce e nello stesso tempo terrificante: l’Hermada. Ci guardiamo bene dal parlarne…

mercoledì 7 maggio 2014

UN MESE D'ESCURSIONI....

Intenso il programma di visite attorno al Monte Ermada nelle prossime settimane, dopo aver visitato la nostra mostra al Castello di Duino (per la parte storica) e all'AIAT di Sistiana per la parte dei sentieri e percorsi, consigliamo di prendere carta e penna ed annotarsi il programma di escursioni......



10 MAGGIO 2014 




11 MAGGIO 2014 




18 MAGGIO 2014







25 MAGGIO 2014 








venerdì 2 maggio 2014

UN ESTRATTO DELLA MOSTRA "VOCI DI GUERRA IN TEMPO PACE" ALL'ADUNATA DEGLI ALPINI DI PORDENONE



























 le foto dell'inagurazione del 3 maggio 2014

si ringrazia per la collaborazione
 l'Associazione Silentes Loquimur di Pordenone












GIRO FVG   










Sedici mostre per l’87. Adunata nazionale degli Alpini
Dalla storia alla contemporaneità, passando attraverso i simboli che caratterizzano gli Alpini e il coinvolgimento diretto degli studenti. Sono 16 le mostre allestite in vari punti della città e proposte al pubblico in occasione dell’87. Edizione dell’Adunata nazionale delle penne nere in programma dal 9 all’11 maggio 2014 a Pordenone. L’intento è quello di far conoscere l’attività compiuta negli anni da un Corpo molto amato dalla gente, accostando ad esso la promozione di alcune realtà artistiche e autori locali di rilievo. A ciò si aggiungono poi specifici percorsi dedicati appositamente alle scolaresche, il tutto grazie alla collaborazione e sostegno della Fondazione Crup.
Nella sala della biblioteca civica (dal 26 aprile al 31 maggio) verranno esposti i pannelli che ritraggono le gesta delle truppe Alpine durante la guerra in Libia tra il 1911 e il 1914, mentre nelchiostro (dal 6 all’11 maggio) si potranno vedere quindici modelli di moto militari d’epoca usate dall’Esercito.
La storia dell’Italia e delle penne nere sarà ospitata invece nell’ex convento di S. Francesco dal 3 al 25 maggio, con la raffigurazione di scene di vita militare durante la Prima e Seconda guerra mondiale e cimeli personali di ufficiali appartenenti alla Divisione Julia. Il tutto sarà accompagnato da 30 pannelli in cui si descrive la storia del nostro Paese e delle truppe Alpine dalle origini ad oggi. Il chiostro dell’ex convento ospiterà poi la mostra allestita dall’Unione nazionale italiana dei reduci di Russia (dal 3 al 25 maggio) composta da 800 foto che raccontano le vicende nei nostri militari nelle nevi del nord Europa.
palazzo Ricchieri, in corso Vittorio Emanuele, dal 7 all’11 maggio invece ci sarà l’esposizione di pannelli e bandiere a cura della Federazione Internazionale dei Soldati della Montagna, unione di associazioni nazionali di militari in armi, congedati, di riserva o a riposo, con specifico addestramento montano.
Sempre dedicate alla storia delle penne nere altre tre iniziative in altrettanti spazi cittadini: nellasacrestia dell’ex convento di San Francesco (dal 3 al 25 maggio) riflettori puntati sui cappellani militari e religiosità mentre al punto Enel della piazzetta Ado Furlan verranno tratteggiate le presenze dei Cosacchi in Friuli (dal 3 all’11 maggio).
Sempre di aspetto storico la rassegna allo show room Palazzetti dal titolo “Come le foglie”, mostra fotografica sul passaggio dei soldati italiani nel nostro territorio durante la Prima guerra mondiale.
Di taglio artistico invece la mostra che vede come protagonisti i lavori compiuti dagli Alpini neglispazi della Provincia in corso Garibaldi (dal 3 all’11 maggio) mentre in via Bertossi (dal 6 all’11 maggio) troveranno posto tutti i bozzetti del manifesto e delle medaglie dell’Adunata di Pordenone.
Saranno dedicate poi a poeti e pittori del nostro territorio altre due rassegne inserite nel calendario degli eventi espositivi. Al pian terreno di palazzo Montereale Mantica verrà dato spazio alle poesie dell’autore pordenonese Ettore Busetto, mentre la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato” di viale Dante ospiterà dal 15 aprile al 15 settembre la mostra dal titolo “Angiolo D’Andrea (1880-1942). La riscoperta di un maestro tra Simbolismo e Novecento”.
Per quanto riguarda invece gli studenti, a Palazzo Gregoris, sede della Società operaia in corso Vittorio Emanuele, saranno esposti i i lavori realizzati dai ragazzi delle scuole di Pordenone e della Filarmonica che danno il benvenuto in città agli Alpini.
Nella sala convegni dell’ex convento di San Francesco troveranno posto i lavori degli studenti partecipanti al concorso indetto dal Coa con il supporto della Sorgente Valcimoliana dal titolo “Gli Alpini … una lunga storia nelle Dolomiti tra cultura e sport”. L’intento dell’iniziativa è di mantenere vivo nelle giovani generazioni il senso d’appartenenza ad un entità storica e collettiva qual è quella degli Alpini quale percorso per la creazione di una corretta coscienza civica.
Info: Adunata Nazionale Alpini Pordenone
Nr. Verde : 800100125

                     
FRANCOBOLLO AUSTRIACO E CINQUE CARTOLINE DELL'ADUNATA PER GLI APPASSIONATI FILATELICI
Cinque cartoline racchiuse in un prezioso cofanetto speciale, tre annulli speciali, uno per ogni giorno del raduno ed un francobollo a tiratura limitata caratterizzeranno la filatelia in occasione dell'Adunata nazionale degli Alpini in programma dal 9 all'11 maggio a Pordenone. In questi giorni è stata completata la grafica delle immagini che permetterà di arricchire le collezioni private degli appassionati di questo settore.
Il materiale ricordo è composto da cinque particolare cartoline, due delle quali raffiguranti degli scorci cittadini. Le rimanenti avranno invece un significato più storico; una infatti rappresenta l'immagine e l'annullo realizzato su disegno di Ado Furlan in occasione dell'Adunata della Julia svoltasi nel 1949 a Pordenone. Delle altre due, una è dedicata alla medaglia d'argento al valor militare Antonio Marchi (a cui è dedicata la sezione dell'Ana di Pordenone), alpino avianese dell'8. Reggimento morto in Grecia nel 1941. Nelle giornate del raduno, le poste austriache emetteranno poi un francobollo personalizzato che avrà per soggetto il Marchio dell’Adunata a Pordenone. Il rettangolo gommato sarà applicato su una ulteriore cartolina speciale in cui è ritratta una originale foto storica di alcuni Ufficiali Alpini: tra questi figurano Italo Balbo, Pier Arrigo Barnaba, Leone Periz, Gerardo Sibille Sitzia e Ardito Desio al Passo degli Scalini nella zona del Jôf di Montasio nel 1917.
Le cartoline – la cui tiratura sarà limitata a 5 mila pezzi - saranno contenute in un cofanetto, disponibili in bianco o timbrate con l’annullo speciale dell’Adunata. L'affrancatura potrà essere a tariffa minima di 23 centesimi di euro (non utilizzabile per la spedizione) o prioritaria da 70 centesimi (utilizzabili per la spedizione). Il francobollo austriaco, prodotto in 1500 pezzi e del valore nominale di 62 centesimi, sarà invece disponibile singolarmente, in quartina e nel foglietto da venti pezzi. Di tutti i bolli a disposizione, mille saranno applicati sulle cartoline e timbrati a Arnoldstein con un guller del giorno precedente l’inizio dell’adunata.
Alla Casa del Mutilato in piazza XX Settembre verrà poi allestito nell'arco dei tre giorni della manifestazione nazionale un ufficio distaccato di Poste italiane. Il Venerdì e il sabato sarà in funzione dalle 9.30 alle 16.30 mentre la domenica dalle 9.30 alle 14.30. Ogni giornata sarà caratterizzata dall’utilizzo di un annullo speciale rappresentante il logo dell’Adunata con forma geometrica diversificata: tondo il primo giorno, ovale il secondo e quadrato il terzo giorno. Oltre che per l'annullo, la casa del Mutilato sarà punto di riferimento per il reperimento del materiale ricordo. Accanto a questa sede sono previste altre due sezioni staccate dove reperire il materiale, ossia in stazione ferroviaria e all'inizio di Corso Garibaldi.

Pordenone 24 aprile 2014
AllegatoDimensione
comunicato n32_cartoline e francobollo.pdf73.15 KB