IL GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS SI UNISCE AL DOLORE DELLA FAMIGLIA PER LA SCOMPARSA DEL CARISSIMO FURIO PREMIANI, UNA GRANDE BELLA PERSONA CHE HA FATTO TANTO PER IL TERRITORIO TRIESTINO, IL SUO CARSO, LE SUE GROTTE.
GRAZIE FURIO
PER TUTTO IL TUO AMORE E IL TUO INSEGNAMENTO CHE CI HAI DONATO PER RISPETTARE IL MONDO IN CUI VIVIAMO
TRIESTE – Il mondo della speleologia del Friuli Venezia Giulia piange la scomparsa di Furio Premiani, venuto a mancare lo scorso 2 febbraio all’età di 79 anni dopo una lunga malattia. Figura centrale per decenni nella comunità speleologica del Friuli-Venezia Giulia, Premiani ha contribuito in modo determinante all’esplorazione, alla documentazione e alla divulgazione delle grotte del Carso triestino e non solo. La sua morte ha lasciato un vuoto profondo tra amici, colleghi e appassionati del settore.
Nato a Trieste nel 1946, Premiani si avvicinò alla speleologia
nel 1962, iniziando le prime esplorazioni a soli 15 anni. Dopo un primo periodo in piccoli gruppi
speleologici, nel 1988 entrò a far parte
del Gruppo Speleologico San Giusto, distinguendosi
rapidamente per le sue competenze tecniche e
la sua straordinaria passione. In appena un anno ne assunse
la presidenza, un ruolo che ricoprì fino al 2018, guidando il gruppo per tre decenni.
Durante la sua lunga presidenza, il
Gruppo Speleologico San Giusto riuscì a superare i confini del Carso
triestino, portando avanti progetti esplorativi di grande rilievo.
Tra i successi più significativi, spicca la riscoperta dell’area carsica montana dei Monti Musi, che permise
la scoperta, esplorazione e catalogazione di oltre 220 nuove grotte.
Oltre all’attività esplorativa,
Premiani ha sempre nutrito un forte interesse per la fotografia speleologica e la topografia, contribuendo
ad accrescere il livello culturale del gruppo. Nel 1994 fu promotore della pubblicazione
scientifica “Ipogea”, una rivista dedicata alla
speleologia, e nel 2000 organizzò “Bora 2000”, un raduno itinerante che vide la
partecipazione di speleologi da tutta Italia.
Il suo impegno lo portò a ricoprire
ruoli di grande responsabilità all’interno della comunità speleologica:
nel 2005 divenne presidente della Federazione Speleologica Triestina,
mentre nel 2014 assunse la presidenza
della Federazione Speleologica Regionale, cariche che
mantenne fino alla sua scomparsa.
Un nuovo
interesse: l’archeologia delle grotte
Negli ultimi anni della sua vita,
Premiani si dedicò con entusiasmo all’archeologia preistorica,
studiando le grotte del Carso triestino come
luoghi abitati dall’uomo preistorico. Nel 2007 fu
promotore dell’Aula Didattica della Grotta Nera di Basovizza,
un progetto educativo che ha permesso a centinaia di bambini di conoscere da
vicino la storia delle grotte e della preistoria.
La sua attività divulgativa lo vide
protagonista di numerosi eventi accanto al collega Giuseppe “Pino” Sfregola, e di un’intensa attività
formativa come istruttore della Commissione Nazionale Scuole
di Speleologia della Società Speleologica Italiana. Dal 2002 fu anche guida professionale,
formando numerosi nuovi speleologi e promuovendo la tutela e lo studio delle
cavità naturali.
L’ultimo
saluto a un uomo straordinario
I funerali di
Furio Premiani si sono tenuti sabato 8 febbraio 2025 presso
il cimitero di Sant’Anna a Trieste. Un’occasione per
colleghi, amici e appassionati della speleologia di rendere omaggio a un uomo
che ha dedicato la sua vita all’esplorazione, alla conoscenza e
alla divulgazione delle meraviglie sotterranee del
Friuli-Venezia Giulia.
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