domenica 12 gennaio 2014

Incontri italo-austriaci della Pace a ricordo dei Caduti e delle Vittime civili della grande Guerra.


Incontri italo-austriaci 
della Pace a ricordo dei Caduti
 e delle Vittime civili della grande Guerra.

Dopo decenni dall’inizio della Grande Guerra sono numerose le iniziative che intendono ricordare ed onorare i Caduti. Anni fa è nata però un’ iniziativa particolare, gli Incontri italo-austriaci della Pace, divenuti ormai una tradizione e noti anche a livello internazionale.
Ideatore ed organizzatore instancabile è il Comm. Viceconsole on. em. Mario Eichta, figlio di un internato trentino a Katzenau, poi confinato a Hollabrunn, che ha sentito l’esigenza del ricordo di tutte le Vittime della Grande Guerra, sia militari che civili.
Gli Incontri italo-austriaci della Pace sono stati 22, uno all’anno, ed iniziarono nel 1992 presso l’Ossario al Passo del Tonale(Comune di Vermiglio) con la presenza dei Ministri degli Esteri di Italia ed Austria, Emilio Colombo ed Alois Mock, per poi proseguire nel 1993 al Forte di Luserna, nel 1994 al Cimitero Militare di Fucine, frazione del Comune di Ossana, nel 1995 al Cimitero Militare di S. Giuliana nel Comune di Vigo di Fassa, nel 1996 al Cimitero Militare di Slaghenaufi nel Comune di Lavarone, nel 1997 al Cimitero Militare di Bondo e nel 1998 al Cimitero Militare di S. Rocco nel Comune di Pejo. Gran parte del Trentino, allora denominato Tirolo italiano, era stato forzatamente evacuato e le popolazioni delle vallate interessate vennero smistate in varie località dell’ex Impero austro-ungarico. Altri civili, sospettati di simpatie verso il Regno d’Italia, soffersero invece brutali arresti e dure deportazioni. Molti profughi ed internati e confinati morirono per stenti e malattie lontani dal loro Trentino.
Chiediamo quindi ad Eichta come proseguirono gli Incontri.
Ho ritenuto, data anche la personale esperienza famigliare direttamente sofferta, che era possibile e giusto accomunare nel ricordo e negli onori ai Caduti anche le Vittime civili della Grande Guerra, spesso dimenticate e per questo motivo ho trasferito, non senza fatica, in Austria ben tre Incontri italo-austriaci: nel 1999 nel Cimitero Militare Italiano della Grande Guerra di Haselbach presso Braunau sul fiume Inn, dove, accanto a migliaia di prigionieri italiani, furono ben 15.000 i profughi originari del Trentino e nel 2000 a Landègg, ora frazione del Comune di Pottendorf, visitando Hollabrunn e Mitterndorf, e nel 2001 nel Cimitero Civile e Militare di Linz, dove sono sepolti tutti gli Internati che morirono nel tristemente noto Campo di internamento di Katzenau.”
Nel 2002 si svolse, nuovamente in Trentino, l’11° Incontro Italo-austriaco della Pace.
Il Gruppo Alpini di Caoria aveva ripristinato il locale Cimitero Militare, dove sono sepolti i Caduti sul Monte Cauriòl, ed aveva deciso, in accordo con il proprio Comune di Canal San Bovo, di ufficializzare tale rinnovo con una degna manifestazione internazionale.
Il Comune di Canal San Bovo chiese subito al Console Eichta la collaborazione specifica per organizzare un Incontro italo-austriaco della Pace che egli con la sua esperienza e sensibilità, ormai riconosciute, ha poi saputo concretizzare anche in questa occasione.
I successivi Incontri italo austriaci si svolsero nel 2003 nel cimitero civile e militare di San Michele al Tagliamento(Venezia), nel 2014 nel cimitero militare italiano a Mauthausen, nel 2005 al Forte austriaco di Rivoli Veronese(Verona), nel 2006 nel cimitero militare austroungarico di Tonezza del Cimone(Vicenza), nel 2008 nel cimitero civile e militare di Arsiero(Vicenza), nel 2009 nel cimitero militare italiano di Marchtrenk, nel 2010 nel sacrario italiano e cimitero militare austroungarico di Feltre(Belluno), nel 2011 presso l’Ossario del Pasubio(Vicenza), nel 2012 nel cimitero militare italiano di Wegscheid bei Linz, nel 2013 presso il Sacrario austroungarico di Follina(Treviso) e nel 2014 sarà a Posina(Vicenza) e nel 2015 presso il Sacrario di Genova, dove sono sepolti 1.500 prigionieri austroungarici che lavoravano all’Ansaldo, periti per la Spagnola.
Per il Centenario resterebbero liberi il 2016, 2017 e 2018, anche se le richieste sono già arrivate, ma non fissate.
Si chiede ad Eichta, quali valutazioni e considerazioni per la scelta delle località, che furono sede degli Incontri della Pace.
Ho fatto sì che la maggior parte delle cerimonie commemorative, corredate da inerenti manifestazioni culturali di contorno, si svolgessero proprio dove i soldati combatterono o dove vennero sepolti. Quindi, anche se raggiungere detti luoghi sacri ha comportato qualche volta piccoli sacrifici, è servito a far capire meglio le condizioni di vita, a cui erano sottoposti i combattenti, uniti dallo stesso senso del dovere. Erano sotto bandiere diverse che nel sevizio alla propria Patria hanno sacrificato la loro giovinezza in imprese coraggiose ed eroiche. Ho scelto anche per i profughi e gli internati ed i confinati in Austria i luoghi, spesso inspiegabilmente dimenticati, delle loro sofferenze e dove molti di loro sono rimasti tuttora sepolti”. Le cerimonie come gli Incontri italo-austriaci della Pace predispongono le coscienze di tutti alla riflessione e promuovono indubbiamente un vero spirito di Pace, quello sofferto e reclamato dai popoli che sono i veri protagonisti e vigili gestori della diplomazia popolare della pace, di cui il mondo ha ancora tanto bisogno.
Comm. Eichta, cosa vorrebbe aggiungere?
Il secolo scorso ci ha portato due Guerre Mondiali. Sarà compito della storia, insegnante che spesso trova alunni disattenti, tramandare ai posteri i ricordi ed i giudizi sui lutti, sulle distruzioni della guerra, sulle forzate evacuazioni delle popolazioni inermi, sulla crudeltà degli internamenti e dei provvedimenti di confino per i sospetti politici che la Grande Guerra ha comportato. Oggi è necessario sensibilizzare i giovani, spesso distratti ed apparentemente disinteressati ai tragici eventi ricordati con queste iniziative. La personale e responsabile testimonianza di tutti, specialmente di chi ha sofferto in prima persona il dramma della guerra, nel rispetto e nella commemorazione della Vittime della guerra, può diventare per tanti giovani un ulteriore segni di speranza che permetta loro ed alle loro famiglie di avere un proprio futuro non stroncato dalla guerra, ma sereno e con un convinto e costruttivo spirito europeo che possa contribuire al dialogo ed alla collaborazioni tra i popoli.”

Mario Eichta www.eichta.it skype facebook 


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