"A me che importa?"
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Oggi Papa Francesco ha preso spunto da alcune parole lette su un'epigrafe posta a Redipuglia per la sua profonda omelia.
Il testo dell' epigrafe scritta del maggiore Giannino Antona Traversi, vero curatore del cimitero era la seguente :
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijB9fS3UI86nkNr-gMctygWfSdxgyJPstKrFMLuzgL48QZKN5jyAKVyfUn5UT0XSNvtcl0ewFl8HRbB_qJymWw6j2YMHZwnhfoPn043VEJqhYQQ347iQXsHBH_TAlPOLLTZALR4cknYxo/s1600/10659426_10202827083657895_1527944025358398389_n.jpg)
Di un soldato ignoto
"Che t'importa il mio nome?
Grida al vento: Fante d'Italia!
E dormirò contento."
Grida al vento: Fante d'Italia!
E dormirò contento."
e sempre di lui per i Soldati Ignoti
"Mamma mi disse: Va!
...e io l'attendo qua."
...e io l'attendo qua."
"Vento del Carso, tu che sai il mio nome bacia mia madre sulle bianche chiome."
"Povera mamma mia: riasciuga il pianto!Tu non mi vedi eppur ti sono accanto."
"Povera mamma mia: riasciuga il pianto!Tu non mi vedi eppur ti sono accanto."
sono epigrafi molto forti in cui traspare l'amore filiale per la madre che in sostanza era il sentimento più evocato: "Mamma, sii forte !
Inizialmente l'epigrafe era riportata su uno scudo da trincea posto sul Colle Sant'Elia al Cimitero degli Invitti, oggi è una targa all'ingrasso del Sacrario militare ed un monumento sul vecchio Sant'Elia.
"A me che importa?" riprendendo queste parole, sicuramente il povero Soldato Ignoto a cui sono riferite è rivissuto per bocca del Santo Padre e così forse oggi si è compiuta la seconda parte della sua epigrafe.
Mauro Depetroni
Gruppo Ermada Flavio Vidonis
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