Fiaccola alpina della fraternità - Timau
Redipuglia 4 Novembre 1956 - 1981
Redipuglia 4 Novembre 1956 - 1981
SEDI ESPOSITIVE:
Galleria Dora Bassi · Gorizia
4.11.2013 – 6.1.2014
inaugurazione 4.11.2013 - ore 18.30 |
Galleria Dora Bassi · Gorizia
4.11.2013 – 6.1.2014
inaugurazione 4.11.2013 - ore 18.30 |
Caserma Guastatori Berghinz · Udine
4.11.2013 – 6.1.2014
| Musei Provinciali Borgo Castello · Gorizia
7.11.2013 – 6.1.2014
inaugurazione 6.11.2013 - ore 18 |
Prefettura di Gorizia
8.11.2013 – 15.12.2013
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Biblioteca Statale Isontina · Gorizia
8 - 30.11.2013
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Palazzo Lantieri · Gorizia
9 – 29.11.2013
inaugurazione 9.11.2013 - ore 18 |
Stazione di Redipuglia · Gorizia
9 – 30.11.2013
inaugurazione 9.11.2013 - ore 11.30 |
COMUNICATO STAMPA:
Disegno umoristico d’ispirazione militare, 1982 · tecnica mista
Verrà inaugurata, da lunedì 4 novembre 2013 alle 18.30 alla Galleria Dora Bassi di Gorizia esuccessivamente in altre 6 sedi storiche di Gorizia e della Regione, un’importante e articolata mostra diffusa di progetti, disegni, dipinti, scritti, documenti e testimonianze su Paolo Caccia Dominioni (Nerviano, prov. di Milano 1896 - Roma 1992), architetto, artista, scrittore e soldato noto a livello internazionale.
La rassegna – ideata e curata dall’architetto e critico d’arte Marianna Accerboni con l’approfondimento storico dell’Ammiraglio Sq. Ferdinando Sanfelice di Monteforte, docente di Strategia alla Cattolica di Milano e alle Università di Firenze e Trieste Polo di Gorizia, già Rappresentante Militare per l’Italia presso i Comitati Militari NATO e EU - vuole ripercorrere attraverso più di 600 pezzi provenienti dai Musei Provinciali - Museo della Grande Guerra di Gorizia, dal Museo del Genio di Roma, dalle famiglie Formentini, Cosolo, Lantieri, Cantoni Burr e da collezionisti privati, i momenti salienti della poliedrica attività di architetto, ingegnere, pittore, formidabile disegnatore, illustratore e scrittore di Paolo Caccia Dominioni.
Riportandolo idealmente a Gorizia e nei luoghi nei quali combattè durante il primo Conflitto Mondiale e successivamente visse, la mostra si inserisce nei grandi eventi in ricordo di Caccia Dominioni. Tra questi ricordiamo l’intitolazione di una via di Milano – prevista a breve – e l’importante rassegna organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Ankara in Turchia nel 2012, dove Caccia Dominioni progettò nel 1939 la sede dell’ambasciata italiana.
Sviluppata attraverso un percorso espositivo che a Gorizia include la Galleria Dora Bassi, la Prefettura, iMusei Provinciali - Museo della Grande Guerra, la Biblioteca Statale Isontina, Palazzo Lantieri, a Udine la Caserma Guastatori Berghinz e la Stazione di Redipuglia, la mostra – per il suo carattere internazionale – toccherà successivamente Trieste e nel 2014/ 2015 Bruxelles.
Architetto e ingegnere dal tratto colto ed essenziale e dalla cifra sobriamente e squisitamente originale, pittore, disegnatore e illustratore formidabile per la rapidità e l’eccezionalità del segno nonché scrittore efficace e coinvolgente nella sua essenzialità (Premio Bancarella), Caccia Dominioni ci consegna in questa mostra diffusa la sua equilibrata ma appassionata visione del secolo breve - che visse con intensità, stile e distacco - raccontato e interpretato attraverso migliaia e migliaia tra disegni, progetti architettonici, bozzetti, dipinti e scritti, molti dei quali realizzati sul fronte del Carso durante la Grande Guerra o subito dopo in Libia, poi nella campagna d’Etiopia del 1935/ ‘36 e quindi in Africa settentrionale nel corso del 2° conflitto mondiale.
Tutta la sua vita, civile e militare, fu per altro testimoniata da splendidi disegni, dipinti e sketch, che rappresentano forse l’aspetto meno noto della sua poliedrica creatività e che la rassegna tende a riscoprire ed evidenziare, presentando anche lavori finora mai pubblicati, come per esempio i bellissimi disegni a tecnica mista e tempera realizzati nel viaggio che lo portò in Australia e quelli che “fotografano” la gente africana.
Abitazione di Caccia Dominioni a Gabria, 1965 - tecnica mista
In mostra, tra le testimonianze biografiche e autobiografiche, sono esposte anche le magnifiche e inedite tavole genealogiche disegnate dallo stesso Dominioni per ricostruire le origini e gli intrecci della sua famiglia, imparentata con le più importanti casate nobiliari italiane, e l’inedito Registro dei lavori, progetti ed elaborati tecnici, nella stesura originale da lui redatta e confezionata a mano, che riassume in ordine cronologico 614 opere dal 1924 al ‘71.
Un’altra sezione racconta i restauri di prestigiose e storiche magioni (Castello e Golf Hotel a S. Floriano del Carso, Palazzo Lantieri a Gorizia ecc.) e le nuove architetture. Tra queste, Casa Cosolo a Fogliano Redipuglia (Gorizia) e il villaggio turistico di Riva dei Tessali (Taranto), inserito da Caccia Dominioni in un paesaggio boschivo senza abbattere alcun albero, ma adattando anzi armonicamente e con eleganza le nuove edificazioni alla natura, nel più assoluto ed ecologico rispetto per l’ambiente: solo per questo motivo l’architetto-artista potrebbe essere considerato un grande mentore antesignano della modernità, come lo fu con la sua scrittura sobria ed essenziale e con i disegni, immediati nella narrazione sintetica dall’estro armonico e razionale.
In più sezioni ricorre infine la sua incredibile capacità di raccontare da vero cronista la guerra - hic et nunc - attraverso disegni e opere pittoriche eseguite al tratto.
La sintesi dei volumi e il concetto di forma-funzione sottolineano le sue architetture e l’essenzialità ricorre anche nelle illustrazioni che arricchiscono i suoi libri e quelli altrui, le cartoline, augurali e non, gli ex libris e le etichette per i vini. Ancora una sezione è dedicata ai monumenti ai caduti e a vari corpi d’arma, tra cui quello al Duca d’Aosta a Gorizia Aeroporto e quello dedicato al 3° Reggimento di Artiglieria da montagna, oggi nella Caserma Cantore di Tolmezzo. E sono presenti anche alcuni disegni navali, poco noti ed emozionanti, che Caccia Dominioni realizzò con grande perizia fin dall’età di 14 anni: tra questi, di particolare interesse il progetto per l’opera dedicata Al marinaio d’ogni ventura (1985) per Punta Ristola (Leuca).
Alberi dell’Isola di Ceylon tra (le città di) Colombo e Kandy
tecnica mista su carta · probabilmente realizzata
durante il viaggio verso l’Australia
tecnica mista su carta · probabilmente realizzata
durante il viaggio verso l’Australia
Nel disegno fu immediato, avvincente, cromaticamente perfetto e altrettanto abile e competente si dimostrò nelle costruzioni stradali e minerarie e in altre opere eseguite per anni dallo studio nel quale operava al Cairo prima e dopo il 2° conflitto mondiale. Un’intelligenza rapida dunque, che ci metteva un secondo a comunicare e a interpretare il reale con una prontezza di spirito che forse in guerra gli salvò più volte la vita: una personalità e un artista d’eccezione, oggi però non ancora noto quanto meriterebbe, aspetto che la mostra si propone di mettere in luce e riscoprire.
Altri disegni, bozzetti grafici, lettere, reperti ancora intrisi di sabbia, fotografie e testimonianze rievocano il periodo trascorso da Caccia Dominioni in Africa settentrionale durante il 2° conflitto mondiale e quello successivo: qui, dopo aver riesumato, dal 1948 in poi per più di 15 anni, le salme di migliaia di soldati di tutte le nazionalità, progettò ed eseguì per il nostro Governo il celebre ed essenziale Sacrario Militare Italiano di El Alamein, esempio unico di architettura italiana monumentale nel deserto africano.
Non va dimenticato infine che anche sul piano umano e sociale Caccia Dominioni si dimostrò molto avanti con i tempi, intrattenendo un rapporto amichevole, amabile e per così dire paritario con tutti, compresi i suoi commilitoni, i soldati e gli Ascari, che ebbe a fianco nella campagna d’Etiopia, nel secondo conflitto e per il recupero delle salme dei caduti, anticipando così, istintivamente a suo modo, un moderno concetto di globalizzazione.
La rosa e l'elmetto bucato - reminescenza di 60 anni fa
1915-1975 - tecnica mista su carta
1915-1975 - tecnica mista su carta
La mostra sarà sottolineata dai seguenti appuntamenti:
GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE DALLE ORE 17
Visita guidata
Biblioteca Statale Isontina
VENERDÌ 22 NOVEMBRE
ORE 18.00 presentazione del video dedicato a Caccia Dominioni
con le testimonianze inedite di chi lo conobbe
Sala del Consiglio del Comune di Gorizia
Piazza Municipio 1
SABATO 14 DICEMBRE ORE 10.00
visita guidata nei luoghi del Carso
che videro presente Caccia Dominioni nel I° conflitto mondiale
OGNI DOMENICA ORE 16.30
visita guidata alla mostra con partenza da Palazzo Lantieri
OGNI DOMENICA ORE 18
visita guidata alla mostra con partenza dalla Galleria Dora Bassi
FINISSAGE
evento multimediale di poesia, musica e luce con la recitazione attoriale di versi di Ungaretti (che combattè sul Carso e a cui è dedicato il Parco omonimo nella tenuta di Castelvecchio a Sagrado), in cui saranno reinterpretate le vicende di Caccia Dominioni e la sua epoca.
L’evento espositivo si svolge in collaborazione e con il supporto di importanti realtà istituzionali, come la il Comune di Gorizia, Prefettura di Gorizia, la Provincia di Gorizia, Musei Provinciali di Gorizia - Museo della Grande Guerra, la Biblioteca Statale Isontina di Gorizia, la Biblioteca Statale Stelio Crise di Trieste, l’Archivio di Stato di Gorizia, ilMinistero per i Beni e le Attività Culturali, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, il Comune di Fogliano Redipuglia, la Pro Loco Redipuglia - Sentieri di pace, leFerrovie dello Stato, l’Ufficio Storico del V Reparto dello Stato Maggiore della Difesa - col. Matteo Paesano, l’Ufficio Storico del V Reparto dello Stato Maggiore dell’Esercito - col. Antonino Zarcone, gli Alpini di Fogliano Redipuglia, gli Alpini di Fogliano Redipuglia, il Rotary Club di Gorizia (di cui Dominioni fu socio onorario e per cui disegnò il logo tuttora in uso), il Rotary Club di Muggia (Trieste), la FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari), e con il contributo di Banca di Credito Cooperativo di Turriaco, Gruppo culturale AJSER 2000 e il Gruppo Hermada Flavio Vidonis, Associazione Culturale Isonzo - Gruppo di ricerca storica, l’Azienda Agricola Zidarich di Prepotto (Duino Aurisina, Trieste), l’Azienda Vitivignicola Filippon di Lorenzo Comelli (Ramandolo, Udine), l’Hotel Entourage, Grafica Goriziana, Studio Faganel.
Il quotidiano Il Piccolo si configura quale media partner.
Il video dedicato a Caccia Dominioni è stato realizzato grazie alla Pro Loco Redipuglia - Sentieri di pace con il contributo di RFI Rete Ferroviaria Italiana.
FOCUS, ORARI, INFO SULLE SEDI ESPOSITIVE
- L’uomo, l’architetto, il pittore, il soldato · Galleria Dora Bassi, Gorizia (via Roma 5) · In mostra, tra le testimonianze biografiche e autobiografiche, le magnifiche e inedite tavole genealogiche disegnate da Caccia Dominioni per ricostruire le origini e gli intrecci della sua famiglia, imparentata con le più importanti casate italiane, e il libro, da lui redatto e confezionato a mano, che riassume in ordine cronologico tutti i suoi numerosissimi progetti. Una sezione è dedicata ai prestigiosi restauri (Castello e Golf Hotel a S. Floriano, Gorizia, ecc), le nuove architetture (Villaggio turistico a Leuca, casa Cosolo ecc) che lo hanno reso celebre e amato nel territorio goriziano e in Italia. Un'altra sezione racconta la sua incredibile capacità di testimoniare la guerra - in questo caso il 1° conflitto mondiale - attraverso alcuni dipinti di grande dimensione, eseguiti al tratto e a tecnica mista. In mostra anche numerose opere grafiche e pubblicazioni dedicate ai vari Corpi d’Arma con riferimento alla loro storia, accanto a dipinti e disegni dedicati alla Grande Guerra e ai viaggi (orario: da mart a sab 10.30 - 13 e 17 - 20/ dom 11 - 13 e 17 - 20/ lunedì chiuso/ visite guidate domenica ore 18).
- El Alamein · Prefettura di Gorizia (piazza della Vittoria 64) · materiali e testimonianze relative a El Alamein, tra cui autentiche chicche quali le tavole illustrative originali create da Caccia Dominioni per il suo libro Takfir, disegni di tema africano e reperti trovati nel deserto dell’Africa Settentrionale da Caccia Dominioni e dal suo collaboratore Renato Chiodini, con l cartellini di schedatura scritti di pugno da Dominioni: tutti materiali finora mai esposti (tutti i giorni: 10 - 18).
- Paolo Caccia Dominioni e la Grande Guerra · Musei Provinciali di Gorizia - Museo della Grande Guerra (Borgo Castello 13) · In mostra preziose opere realizzate da Caccia Dominioni a disegno e a tecnica mista e altre testimonianze relative alla sua partecipazione al I° conflitto mondiale (che lo vide quasi sempre in prima linea), presenti nell’allestimento permanente del Museo della Grande Guerra (4 novembre 10 - 17/ mart - dom 9 - 19/ lunedì chiuso).
- Paolo Caccia Dominioni: la parola e il segno · Biblioteca Statale Isontina di Gorizia (via Mameli 12) · Poiché Paolo Caccia Dominioni scrisse diversi libri e ne illustrò parecchi, un’ampia documentazione in tal senso sarà prodotta negli spazi della Biblioteca, racchiusa in una sezione, mentre un’altra sezione sarà dedicata ai disegni artistici e scherzosi e ai dipinti, alla serie delle cartoline, augurali e non, agli ex libris e alle etichette per i vini (lun - ven 10.30 - 18.30/ sab 10.30 - 13.30/ festivi chiuso).
- Paolo Caccia Dominioni a Palazzo Lantieri · Palazzo Lantieri a Gorizia (piazza S. Antonio 5) - Esposizione di documenti, progetti, disegni, immagini e testimonianze di proprietà della famiglia Lantieri, relativi allo strettissimo e affettuoso rapporto intercorso tra i componenti di quest’ultima e l’architetto Caccia Dominioni (orario: da mart a sab 10.30 - 13 e 17 - 20/ dom 11 - 13 e 17 - 20/ lunedì chiuso/ visite guidate domenica ore 16.30).
- Paolo Caccia Dominioni: la vita militare, i monumenti, i disegni navali, l’arte · Stazione di Redipuglia (Gorizia) · Coerentemente con la vicinanza al Sacrario di Redipuglia, la mostra propone progetti e documenti dedicati a monumenti come quello al Duca d’Aosta dell‘Aeroporto di Gorizia e come quello dedicato al 3° Reggimento Artiglieria da montagna di Gemona, oggi alla Caserma Cantore di Tolmezzo, con un’appendice relativa ai disegni navali, poco noti ed emozionanti, che Dominioni realizzava con grande perizia fin dall’età di 14 anni: tra questi, di particolare interesse il progetto per l’opera dedicata “Al marinaio d’ogni ventura” (1985) per Punta Ristola (Leuca). Una sezione, con documenti inediti, sarà dedicata alla sua lunga vita militare. Sarà esposta anche una sintesi delle sue molteplici espressioni artistiche declinate sotto il profilo grafico (tutti i giorni 10 - 13 e 17 - 20).
- Caserma Guastatori “Berghinz” di Udine (via S. Rocco 180) · Qui sono esposte diverse testimonianze e opere di Dominioni (tra cui la riproduzione del suo splendido Diario ad immagini del 31° Genio Guastatori, realizzato in Africa settentrionale durante il 2° conflitto mondiale): l’architetto apparteneva infatti proprio a tale arma e ne promosse durante la 2° guerra mondiale la ricostituzione (4 novembre 8.30 - 16 / altri giorni per appuntamento 0432 231584).
PAOLO CACCIA DOMINIONI di SILLAVENGO
Amm. Sq. Ferdinando SANFELICE di MONTEFORTE
docente di Strategia alla Cattolica di Milano e alle Università di Firenze e Trieste · Polo di Gorizia, già Rappresentante Militare per l’Italia presso i Comitati Militari NATO e EU
Paolo Caccia Dominioni in Africa Settentrionale
durante il secondo conflitto mondiale
durante il secondo conflitto mondiale
Paolo CACCIA DOMINIONI di SILLAVENGO si definiva Milanese di Milano, anche se era nato in provincia, il 14 maggio 1896, a Nerviano (MI) e la sua famiglia proveniva dalla nobiltà di Novara.
Figlio di un diplomatico, egli ereditò il gusto di viaggiare e maturò una lunga esperienza di lavoro all’estero, soprattutto nel mondo arabo, come architetto, pur essendo laureato in Ingegneria civile. Poliglotta – conosceva 7 lingue – cosmopolita nei gusti e disegnatore raffinato, progettò e costruì edifici di assoluto pregio; il suo capolavoro è il Sacrario dei caduti italiani, alla Quota 33 di El Alamein.
Ma queste sue attività, pur assolutamente fuori dal comune, furono superate dalle sue imprese in guerra, che lui seppe poi raccontare, in numerosi libri, con uno stile piacevole e avvincente, a tratti drammatico, privo di retorica, ma sempre in grado di allentare la tensione con un po’ di humor. Indossò la divisa militare, per la prima volta, da Bersagliere volontario, allo scoppio della Prima Guerra mondiale, ma i suoi superiori non ci misero molto a capire che il giovane SILLAVENGO (come si faceva chiamare) dovesse frequentare il corso allievi ufficiali.
Assegnato al Genio, fu ferito due volte, e alla fine fu congedato, dopo essere sopravvissuto alla terribile Spagnola, l’influenza che, tra il 1918 e il 1920 causò 20 milioni di morti nel mondo. La sua conoscenza del mondo arabo spinse l’Esercito a richiamarlo nel 1931, poi nel 1936, e infine nel 1940. Promosso Maggiore, assunse il comando del 31° Battaglione Genio Guastatori Alpini.
Meritò molte decorazioni per il suo valore, ma anche per la sua dote innata di condottiero: la Medaglia d’oro al Merito dell’Esercito, una Medaglia d’Argento, due di Bronzo e la tedesca Croce di Ferro di seconda classe. Adorato dai suoi, portava sempre il suo amato cappello d’Alpino in testa, anche sotto il sole africano. Fu il primo a entrare a Tobruk alla testa del suo battaglione, e fu l’unico a sganciarlo dal contatto col nemico e portarlo in salvo, a organici pieni, dopo lo sfondamento britannico a El Alamein, e solo quando il Comando in Capo diede l’ordine di ritirata generale.
Paolo Caccia Dominioni in Africa Settentrionale durante
il secondo conflitto mondiale
il secondo conflitto mondiale
Dopo l’8 settembre partecipò alla lotta partigiana, tanto da diventare il Capo di Stato Maggiore del Corpo Italiano di Liberazione della Lombardia, riuscendo a dare efficacia a una lotta fin troppo marcata dall’odio politico all’interno della Resistenza.
Finita la guerra, tornò a esercitare la professione di architetto, al Cairo e, quando fu incaricato di costruire il Sacrario dei Caduti italiani, si trasferì a El Alamein, dove, oltre a costruire quel bellissimo monumento, ricercò nel deserto i resti dei caduti di ogni paese. Vi rimase 14 anni e la sua opera lo rese benemerito non solo all’Italia, ma anche alla Gran Bretagna e alla Germania, che devono a lui il ritrovamento di numerosi loro soldati.
A El Alamein dormiva in una cameretta spoglia – ancor oggi conservata e mostrata con orgoglio dalle guide beduine ai moltissimi visitatori – e la sera scriveva i suoi libri, che ci fanno rivivere le sue esperienze, soprattutto quello scontro immane, che lui definì la più grande battaglia mai avvenuta in Nord Africa.
Sposatosi all’età di 62 anni, tornò in Italia, dove visse fino alla fine. Morì a Roma, all’Ospedale Militare delCelio, il 12 agosto 1992, all’età di 96 anni. Ci lascia il ricordo di un uomo eccezionale, che fu rispettato e ammirato in tutto il mondo e di un modello di vita per tutti, civili e militari.
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