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sabato 13 settembre 2014

"A me che importa?"



"A me che importa?"
“A me che importa?”, “Sono forse io il custode di mio fratello?”. La guerra non guarda in faccia a nessuno: vecchi, bambini, mamme, papà...”. Anche “sopra l’ingresso di questo cimitero aleggia il motto beffardo della guerra: “A me che importa?
Oggi Papa Francesco ha preso spunto da alcune parole lette su un'epigrafe posta a Redipuglia per la sua profonda omelia.
Il testo dell' epigrafe scritta del maggiore Giannino Antona Traversi, vero curatore del cimitero era la seguente :


Di un soldato ignoto
"Che t'importa il mio nome?
Grida al vento: Fante d'Italia!
E dormirò contento."
e sempre di lui per i Soldati Ignoti
"Mamma mi disse: Va!
...e io l'attendo qua."
"Vento del Carso, tu che sai il mio nome bacia mia madre sulle bianche chiome."
"Povera mamma mia: riasciuga il pianto!Tu non mi vedi eppur ti sono accanto."
sono epigrafi molto forti in cui traspare l'amore filiale per la madre che in sostanza era il sentimento più evocato: "Mamma, sii forte !
Inizialmente l'epigrafe era riportata su uno scudo da trincea posto sul Colle Sant'Elia al Cimitero degli Invitti, oggi è una targa all'ingrasso del Sacrario militare ed un monumento sul vecchio Sant'Elia.
"A me che importa?" riprendendo queste parole, sicuramente il povero Soldato Ignoto a cui sono riferite è rivissuto per bocca del Santo Padre e così forse oggi si è compiuta la seconda parte della sua epigrafe.

Mauro Depetroni
Gruppo Ermada Flavio Vidonis

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