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sabato 31 dicembre 2016

ULTIMI GIORNI PER LA MOSTRA "FOLLIE, SCAPPARE DALLA GUERRA RINCORRERE LA GUERRA" AL CASTELLO DI DUINO


Ancora pochi giorni per visitare al Castello di Duino la mostra Follie. Scappare dalla guerra rincorrere la guerra che si concluderà l’8 gennaio 2017. (Il Castello rimarrà aperto ogni giorno dalle 0930 alle 16.00 dal 2 all'8 di gennaio 2017)

La mostra, visitata dal 1 di ottobre da oltre 7500 visitatori, è stata realizzata dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis e curata da Francesco Zardini, Sara Sossi e Nicole Rodda con la visione scientifica di Mauro Depetroni, con la collaborazione del Dott. Stefano Gambarotto dell'Ist. per il Risorgimento di Treviso, Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi del Museo del Risorgimento di Bologna ed Giacomo Bollini dell'Associazione Emilia Romagna al Fronte, è inserita all'interno del progetto Voci di guerra in tempo di pace, tra fronte e follia.

Spesso la guerra è stata definita tale e la Grande Guerra non fece eccezione: fu il massacro insensato di una generazione perduta, il crollo di un’Europa che usciva dalla Bell’Époque piena di conquiste in ogni campo. Milioni di morti, invalidi, vedove e orfani, vittime di una macchina di morte sempre più efficace.  In questa mostra si cerca di raccontare in maniera precisa e scientifica, alcuni aspetti di questa follia.
Il primo aspetto, a volte ignorato, è il volontarismo: una corsa esaltata, incosciente e folle, appunto, verso un conflitto che si dimostrerà ben diverso rispetto alle aspettative. Il secondo aspetto sarà quello del trauma psicologico, della fuga fisica ma anche mentale che caratterizzò i fronti di tutto il mondo in guerra.

Questa mostra, nell’intento di valorizzare e condividere la storia della Venezia Giulia e dei territori vicini, tratterà con particolare attenzione episodi legati alle persone che partirono da questi luoghi, cent’anni fa, e che oggi possono diventare una chiave per affrontare un discorso di valore internazionale, fatto di memoria del passato e consapevolezza del presente.  Ecco quindi che il volontarismo giuliano-dalmata assume il valore di un filo rosso tra i temi della mostra, mostrandosi come manifestazione particolare di fenomeni internazionali. Attraverso le testimonianze di alcuni protagonisti si ripercorrerà l’esperienza della guerra nelle sue forme, incontrando l’entusiasmo, la disillusione, la tragedia e le conseguenze del conflitto che segnò la fine di un’epoca. 

La mostra dopo il Castello di Duino prevederò una nuova ed importante tappa presso le Sale del prestigioso Palazzo Gregoris sede della Storica Società Operaia di Mutuo Soccorso e Istruzione di Pordenone in C.so Vittorio Emanuel,44 dal 21 di gennaio al 5 di febbraio 2017. Per promuovere la mostra verrà organizzata in collaborazione con il Prof. Falcone una importante conferenza di apertura e delle visite guidate.


le foto della mostra  http://frontefollia.blogspot.it/2016/10/la-mostra-follie-scappare-dalla-guerra.html

Info visite Castello +39 040208120 | www.castellodiduino.it 
– +39 3488704157 | www.frontefollia.blogspot.it

mercoledì 14 dicembre 2016

TRE GRANDI MOSTRE DEDICATE ALLA GRANDE GUERRA PER IL MESE DI DICEMBRE


  Ancora pochi giorni per poter visitare le Mostre dedicate allaGrande Guerra che il Gruppo Ermada Flavio Vidonis, propone per questo dicembre al pubblico della Regione, esposte in importanti Città Trieste, Udine e Duino.  Le esposizioni sono realizzate nell’ambito del progetto “Voci di guerra in tempo di pace, tra frontee follia, dall’Isonzo al Tagliamento” supportata dalla Regione Fvg sui Bandi della Grande Guerra.
A Udine, che chiuderà i battenti lunedì 19 dicembre, presso il Palazzo Antonini Belgrado sede della Provincia, è esposta la mostra ISONZO LE DODICI BATTAGLIE, una mostra aperta il 19 novembre che ha già riscosso una grandissima attenzione da parte delle Scuole, dei visitatori che hanno potuto conoscere la cronologia delle battaglie. La mostra è composta da una cinquantina di pannelli espositivi che ripercorrono le battaglie che avvennero sul fronte dell’Isonzo e descrivono il territorio teatro degli eventi che si susseguirono dal 1915 al 1917”, tale cronologia è stata realizzata avvalendosi del contributo di Stefano Gambarotto, presidente dell’Istituto del Risorgimento di Treviso ed è corredata da immagini d’epoca riconducibili agli eventi descritti, messi a disposizione dallo stesso Istituto e da numerosi cultori della materia.  In occasione del centenario della Grande Guerra la mostra ripercorre, con fotografie e testi, gli eventi legati alle offensive che tra il 1915 e il 1917 l’Italia sferrò lungo il fronte segnato dal fiume Isonzo nel tentativo di piegare le difese austro-ungariche, sino alla dodicesima battaglia, meglio conosciuta come la tragedia di Caporetto. Dal settembre del 2015 La mostra ha toccato diverse città: Duino (Castello), Bologna (Museo del Risorgimento), Grado (Casa della Musica), Farra d’Isonzo (Municipio), Szombathely (Università), Mantova Capitale Italiana della Cultura (Palazzo Maria delle Vittorie) e recentemente a San Pietro al Natisone; 50.000 i visitatori.


A Duino, al Castello di Duino, la mostra “FOLLIE SCAPPARE DALLA GUERRA RINCORRE LA GUERRAche ha già superato gli 8000 visitatori dal 4 di ottobre e rimarrà aperta Follia. La mostra invita il visitatore ad apprendere in maniera precisa e scientifica, alcuni aspetti della follia della Grande Guerra: il primo aspetto, a volte ignorato, è il volontarismo: una corsa esaltata, incosciente e folle, appunto, verso un conflitto che si dimostrerà ben diverso rispetto alle aspettative. Il secondo aspetto sarà quello del trauma psicologico, della fuga fisica ma anche mentale che caratterizzò i fronti di tutto il mondo in guerra. Questa mostra, nell’intento di valorizzare e condividere la storia della Venezia Giulia e dei territori vicini, tratterà con particolare attenzione episodi legati alle persone che partirono da questi luoghi, cent’anni fa, e che oggi possono diventare una chiave per affrontare un discorso di valore internazionale, fatto di memoria del passato e consapevolezza del presente.    Lamostra sarà visitabile nelle giornate del 17/18 e 23 dicembre (dalle 09.30 alle 16.00) il 24 e 31 (solo la mattina), e dal 2 al 8 gennaio 2017 (dalle 09.30 alle 16.00). (A fine gennaio la mostra toccherà la Città di Pordenone).

A Trieste al Magazzino delle Idee, la mostra dedicata alla Grande Guerra, rassegna che rimarrà aperta fino al 22 dicembre, promossa dall’Esercito Italiano e che vede la presenza del Gruppo Ermada. La mostra ha un duplice finalità, per celebrare da un lato il centenario di uno degli eventi che hanno dato una forte impronta alla storia dello scorso secolo e per offrire, dall’altro, al generale di brigata Bruno Morace, Comandante militare regionale per il Friuli Venezia Giulia, l’opportunità di presentare un calendario interamente dedicato alla Grande Guerra. La mostra è stata promossa dall’Esercito italiano e dal Comune, beneficia del patrocinio della Regione, della collaborazione del Gruppo Ermada“Flavio Vidonis” e del Centro regionale di studi militari antichi e moderni di Trieste. Scopo della rassegna è quello di «consentire l’interazione degli enti militari con le istituzioni culturali e storiche locali - è stato sottolineato ieri - coinvolgendo le associazioni combattentistiche e d’arma e i gruppi storici». Fra le curiosità, un’area espositiva allestita dal 3.o Reggimento Genio di Udine, che riproduce un tratto di trincea realizzato nel corso del primo conflitto mondiale, in territorio carsico, a contatto col nemico. (La mostra sarà aperta tutti i giorni, esclusi sabati e domeniche, con orario 10-18)  Il Gruppo Ermada propone all’interno del Magazzino delle idee tre sezioni della mostra. La sezione “Voci di Guerra in Tempo di Pace”  sono esposte immagini dell’epoca strettamente legate a Duino Aurisina e al Carso: le fortificazioni sull’Ermada, i lavori di ripristino ad opera della Società Alpina delle Giulie, i luoghi di sepoltura dei soldati caduti sull’Ermada    Uno dei più cruenti teatri di battaglie e sofferenze della Prima Guerra Mondiale è presente nella Regione Friuli Venezia Giulia, ove tutt’oggi il territorio ha indelebilmente presenti le tracce di quegli eventi.
Infatti, il Fronte dell’Isonzo ha segnato una generazione intera di uomini, ha privato nei propri affetti famiglie, ma ha pure stravolto l’economia di una zona devastando nel senso letterale del termine un intero territorio dal quale vennero forzatamente evacuati gli abitanti e nel quale gli stessi stentarono a ristabilirsi a fine conflitto anche a causa dell’ingente quantitativo di ordigni inesplosi che ancora oggi, a distanza di quasi cent’anni e nonostante numerose bonifiche, riaffiorano ricordando la loro natura devastatrice. Il Carso spettacolare dai mille colori, che rappresenta di per sé uno scenario irripetibile unico nel suo genere per la colorata e variegata natura e per la storia che lo riguarda, è luogo sacro e meta di pellegrinaggio attorno a quelli che furono i campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale, di cui uno dei più emblematici è il Monte Ermada con le sue tre cime e 323 metri d’altezza sul livello del mare, situato oggi nella parte nord occidentale della Provincia di Trieste, nel territorio italiano di Duino-Aurisina, mentre le sue propaggini orientali sono in territorio sloveno.  L’Ermada, ultimo baluardo dell’Imperial Regio Esercito austro-ungarico sulla strada per Trieste, costituì durante il primo conflitto mondiale un invalicabile obiettivo militare, contro il quale si infransero senza successo gli assalti dei soldati italiani, durante i quali migliaia di vite vennero sacrificate. L’esercito austro-ungarico, organizzato sulla difensiva, lo aveva trasformato in una fortezza munita di ricoveri sotterranei e armata di artiglierie occultate agli occhi dell’avversario. Molte di queste strutture, grazie al lavoro infaticabile dei volontari della Società Alpina delle Giulie, pur a distanza di quasi cent’anni e nonostante l’incuria della natura e del tempo, sono ritornate alla luce.La seconda sezione è un estratto della MOSTRA “ISONZO LE DODICI BATTAGLIE” (collegata a quella di Udine)   nei pannelli espositivi troviamo una presentazione del territorio teatro degli eventi, corredata da immagini d’epoca riconducibili agli eventi descritti, messi a disposizione dallo stesso Istituto e da numerosi cultori della materia.  Infine  la Sezione dedicata ai “I CANTI DELLA GRANDE GUERRA”   composta da 11 pannelli, essa ripercorre attraverso la ricerca storica di Edda Vidiz (Sul volume I CANTI DELLA MALAGUERRA edito da Luglio Editore) e  la ricerca di Cristina Ianniello, etnologa, e Paolo Plini, ricercatore CNR,  il ruolo dei canti della Grande Guerra come strumento per rileggere gli eventi e analizzare le differenze nel modo di rappresentare la realtà dei quattro anni di guerra, dalla iniziale esaltazione alle dure condizioni di vita dei soldati fino alla celebrazione della vittoria.